Vi è mai capitato di vedere strutture in calcestruzzo in cui lo strato superficiale è deteriorato a tal punto che si intravedono i ferri d’armatura che sono inevitabilmente arrugginiti?
Se ad esempio viaggiate spesso in autostrada, potete farci caso nelle “barriere New Jersey” che dividono le carreggiate oppure, più facilmente, è possibile individuare simili situazioni nelle strutture di calcestruzzo vicine al mare o in aree in cui è elevato il livello di smog.

Barriera New Jersey - Ferri d'armatura esposti per effetto della carbonatazione.
– carbonatazione
– attacco di cloruri (sali)
– cicli di gelo-disgelo
– attacchi acidi
In tutti questi casi accade che i ferri d’armatura perderanno il film di protezione inizialmente presente e tenderanno ad ossidarsi portando alla nascita di ruggine.
La formazione di ruggine è un processo espansivo e questo provocherà il distacco dello strato di calcestruzzo definito copriferro. Quando ci si ritrova di fronte ad un calcestruzzo degradato, prima di procedere al recupero, è necessario innanzitutto capire la causa del degrado dal momento che ripristini localizzati, limitati e superficiali non sempre interrompono il processo in atto. È fondamentale prima di tutto impedire l’avanzamento della corrosione ripristinando poi l’ambiente basico passivante per i ferri d’armatura.
Il primo passo sarà quindi la rimozione di tutte le parti incoerenti e possibilmente lo strato di calcestruzzo carbonatato in corrispondenza ai ferri d’armatura. A questo punto si dovranno trattare i ferri d’armatura con un prodotto in grado di evitare una nuova ossidazione del ferro prima di completare l’intervento di ripristino del calcestruzzo.
Con che prodotto dobbiamo trattare i ferri? In commercio si trovano due tipologie di prodotti in grado di svolgere questa funzione:
- - passivanti
- - convertitori di ruggine
I passivanti sono costituiti generalmente da boiacche cementizie o epossidiche da applicare su “metallo bianco”.
Che cosa significa? Significa che risulta necessario rimuovere qualsiasi traccia di ruggine attraverso azioni di sabbiatura, molatura o raschiatura ad esempio. Questo perchè il prodotto passivante di fatto deve creare un film sottile, non poroso e non traspirante in grado di bloccare l’ingresso di ossigeno affinchè non si formi nuovamente la ruggine altrimenti la funzionalità del passivante è ridotta.
I convertitori di ruggine, invece, agiscono secondo un altro principio. Bloccano la ruggine esistente prevenendo la futura corrosione. Diversamente dai passivanti non è quindi necessario effettuare azioni di sabbiatura, raschiatura o molatura per riportare il metallo al suo stato vergine. È sufficiente effettuare una pulizia della superficie metallica da depositi di sali, ruggine distaccata, grassi e sporcizia prima di procedere al trattamento. Il film di ruggine formatosi sulla superficie del ferro verrà trasformato in magnetite, una sostanza inerte che blocca il processo di ossidazione del ferro e dei suoi derivati. Ecobeton propone Rust Buster Gel, un convertitore di ruggine ecologico che rispetta le normative UE in materia di composti organici volatili (VOC).


Proteggere i ferri d'armatura in un unica e semplice mossa.